A causa della particolare posizione del territorio, spesso isolato per le cattive condizioni climatiche, la tradizionale cucina valdostana era basata su quello che la natura poteva offrire a seconda delle stagioni. Gli alimenti inoltre dovevano durare a lungo. Ad esempio il pane nero di segale, cotto nell’unico forno del paese una o due volte l’anno, veniva pertanto essicato.
Tra gli ingredienti più caratteristici della cucina valdostana, la fontina dop è un gustoso formaggio preparato con il latte bovino delle mucche autoctone pezzata rossa e pezzata nera. Prodotta secondo una procedura tuttora artigianale, la fontina segue una stagionatura in grotte umide e fresche per circa tre mesi.
Tra le specialità assolutamente da non perdere le tipiche zuppe, a base di verdure in estate e più sostanziose d’inverno. Tra le più note la valpellinentze, che si prepara con strati di pane di segale, fontina, cavoli lessati e brodo, il tutto messo in forno per creare una crosta gustosissima. Un’altra zuppa diffusa un pò in tutta la regione è la paisanne, fatta con pane di segale spezzettato, pezzi di toma, cipolla e brodo di carne caldo. Da provare anche la soupe a la cogneintze, con riso, fontina, pane, brodo e burro. In alternativa alle zuppe si può gustare anche la buonissima polenta arricchita con la fontina, detta polenta concia.
Con la fontina si prepara anche la fonduta, riscaldando a bagnomaria in un recipiente di rame il formaggio mescolato con uova e latte, fino ad ottenere una pasta cremosa. Servita con crostini di pane, si accompagna con carni e verdure.
Tra i secondi, un piatto tipico è la Carbonade, cioè carne di bue tagliata a pezzi, fatta rosolare prima nel burro e poi cotta nel vino rosso con abbondante cipolla tritata. Da provare anche la cacciaggione, come camoscio o capriolo, cucinati con pomodoro, vino rosso, spezie, grappa e panna, accompagnati dalla polenta. La tipica cotoletta alla valdostana è preparata con una fetta di vitello, che viene imbottita con fontina, impanata e fritta nel burro.
Tra gli insaccati da provare il prosciutto di bosses dop, la gustosissima mammella di mucca e la mocetta, cioè la coscia di camoscio o stambecco affumicata, tenuta in salamoia con aglio, salvia, rosmarino ed altre erbe e quindi essicata. Da non perdere poi il gustosissimo lardo di Arnad.
Tra i dolci il Mont blanc è un semifreddo a base di panna, nocciola meringa e marron glacè, a forma di montagnola. Le sottili e croccanti tegoline di Aosta, fatte con pasta di mandorle, nocciole, ecc., si mangiano da sole o immerse nel caffè o nella panna.
Una particolare usanza tipica da queste parti è bere a fine pasto il tradizionale caffè valdostano, un cocktail bollente di caffè, grappa, cognac, buccia di limone o arancia, zucchero e spezie. Si beve tutti nello stesso contenitore in legno dotato di tanti beccucci, la grolla, passandoselo di mano in mano, in accordo alla tradizione: chi beve da solo si strozza! A proposito si usa passare la coppa girandola verso destra, ma nel giro non sempre si riesce a bere dallo stesso beccuccio…