
Capitale della Marca “gioiosa et amorosa”, Treviso presenta un centro storico ricco di bellezze da
ammirare, ma anche di prodotti tipici da gustare nei ristoranti, nelle storiche trattorie o nelle caratteristiche osterie, dove è d’obbligo una sosta per sorseggiare un’ombra di vino accompagnata da sfiziosi
cicchetti. Un ricco panorama di prodotti unici, dal Radicchio Rosso, indiscusso protagonista della
buona tavola, ai formaggi di produzione locale, come la cremosa Casatella Trevigiana, dai rinomati vini
della Marca al goloso dolce Tiramisù
Il radicchio di Treviso

E’ considerato l’indiscusso “re” delle tavole invernali, e questo titolo il radicchio rosso di Treviso se lo merita proprio perché va dappertutto: negli antipasti, nei primi, come contorno, da solo, persino nei dolci, riuscendo a deliziare anche i palati più raffinati.
Simbolo di trevigianità e di quella “marca gioiosa et amorosa” famosa anche per la sua cultura gastronomica, il radicchio viene proposto ormai nei ristoranti di tutto il mondo. Un fiore croccante, dal gusto amarognolo che viene lentamente addolcito dalle gelate notturne. Ineguagliabile al palato e godimento anche per gli occhi, con le sue foglie dal colore rosso acceso contrapposto al bianco brillante delle costole principali.
Due le tipologie commercializzate: la “precoce”, dal 1 di settembre, e la più pregiata “tardiva”, da dicembre a marzo.
Prodotto a cavallo fra le province di Treviso e Venezia, il radicchio rosso si fregia del marchio IGP (Indicazione Geografica Protetta) sin dal 1996 e un Consorzio ne tutela tutte le fasi di produzione e commercializzazione.
Casatella Trevigiana

E’ l’ultima DOP in casa veneta, ma è il primo riconoscimento concesso all’Italia per un formaggio fresco e a pasta molle. E’ la Casatella Trevigiana, una specialità dal sapore semplice e delicato, iscritta lo scorso 2 giugno nel Registro comunitario delle denominazioni d’origine.
Tipico della provincia trevigiana, un tempo questo formaggio era prodotto nelle piccole aziende agricole di campagna e la sua è una storia antica, fatta di povertà. Erano le donne che, dopo aver effettuato la mungitura dei pochissimi capi di bestiame, lavoravano il latte utilizzando attrezzi rudimentali e tecniche molto semplici tramandate nei secoli. Era un formaggio la cui produzione variava a seconda delle stagioni, tanto che si preferiva farla d’inverno quando il latte risultava più ricco di grassi. Allora era chiamato ‘casada’ (che in dialetto trevigiano significa appunto casa) e il nome odierno con ogni probabilità deriva da questa vecchia denominazione.
Oggi la Casatella DOP viene prodotta tutto l’anno grazie ai processi di meccanizzazione. E’ un formaggio fresco dalla pasta morbida e cremosa, dal sapore semplice e delicato, e racchiude in sé caratteristiche di tradizione e innovazione che ne fanno uno dei prodotti caseari più apprezzati per freschezza e doti nutrizionali. Il latte con cui viene prodotto deve provenire solo dalle stalle presenti in provincia di Treviso e anche il resto del processo (caseificazione, maturazione e confezionamento) deve svolgersi nella zona di produzione.
Da gustare da sola, semplicemente così com’è, spalmata sul pane o sulla polenta, la Casatella trevigiana si presta a essere ingrediente di ricette elaborate accostandosi con successo al pesce e alla carne. E riesce anche a stupire i palati più esigenti quando diventa un delizioso dessert!
Asparago bianco di Cimadolmo IGP

Cimadolmo, piccolo paese nel trevigiano, è la patria dell’asparago bianco, delicato germoglio che impreziosisce le tavole in primavera, la stagione in cui la natura, risvegliandosi, diventa un tripudio di colori e di profumi che si spandono nell’aria.
Fa eccezione questo ortaggio bianco alabastrino, senza sfumature, tenero e dolciastro che delizia anche i palati più esigenti, presentandosi talvolta come unico ingrediente di piatti davvero squisiti.
Dietro questa prelibatezza ci sta un duro lavoro, fatto ancora a mano dagli agricoltori del trevigiano che la mattina presto, addirittura quasi all’alba, cominciano a raccogliere i delicati turioni. Questo perché gli asparagi non devono prendere la luce, pena i riflessi verdacei o rosa che deprezzerebbero il prodotto.
Nel 2001 il Bianco di Cimaldolmo ha ottenuto il marchio IGP, e un Consorzio ne tutela la produzione e la commercializzazione. Ogni anno, tra aprile e maggio, si svolge una mostra-concorso che promuove ed esalta le caratteristiche di questo pregiato ortaggio.
Altri prodotti tipici della provincia sono:
– Il Formajo Imbriago
Durante la prima guerra mondiale, i contadini nascosero i formaggi nelle vinacce delle uve appena pigiate. Vedendo le croste molto scure, temettero di averli rovinati, in realtà ne uscì un prodotto di eccezionale bontà tutt’oggi gustabile.
Molti altri sono i formaggi da scoprire nel territorio.
– Il Prosecco
La versatilità, la fruttata leggerezza, la giovinezza fanno di questo vino un gioiello dell’enologia italiana. Nelle tre tipologie di tranquillo, frizzante e spumante è l’indiscusso protagonista della prima “strada del vino bianco” in Italia, che da Valdobbiadene giunge fino a Conegliano.
– Il Peperone
L’area vicina alle risorgive è la più adatta all’orticoltura e il peperone, coltivato nella zona di Zero Branco, con ben 150 mg di vitamina C, per 100 g di prodotto, ha ottime funzioni di antiossidante naturale.
– Il Pesce di fiume
La Marca Trevigiana, con quasi 40 allevamenti di trote, rappresenta la più importante realtà produttiva d’Italia. Anche storioni ed anguille sono conosciuti abitanti del Sile e della Livenza.
– I Marroni
A differenza della castagna, il Marrone presenta una buccia sottile, con una pellicola che si stacca con molta facilità.
Per tutto il Medioevo in molte zone di montagna il vero “pane dei poveri” furono le castagne.
– Il Fungo
C’è nella Marca Trevigiana, in particolare sul Montello e nella Pedemontana, una straordinaria cucina autunnale a base di tante varietà di funghi, capace di richiamare buongustai da ogni parte d’Italia e anche dall’estero.
– Il Pisello
I piselli della Pedemontana trevigiana, teneri e dolcissimi, sono una delizia fra le più ricercate tra maggio e giugno.
Tutt’oggi si perpetua
la tradizione del celebre piatto dei “risi e bisi”.
– La Patata
Bintje, Desirèe, Monnalisa, Liseta, Kennebec, Ratte…
non sono nomi di fanciulle, sono le patate del Montello, ciascuna con la sua forma più o meno regolare, ciascuna protagonista indiscussa di piatti fantasiosi. Particolarmente deliziose sono anche le Cornette, patate tipiche della Pedemontana.
– Il Miele
Il primo documento legato al miele risale al 20.000a.C.
Nel Trevigiano ci sono molti apicoltori e il miele, prodotto nelle tante aree incontaminate della Pedemontana, è di una straordinaria bontà e ricco di principi salutari.
– I Dolci
Oltre alla Fregolotta, il dolce trevigiano più diffuso nel mondo è il Tiramisù, nato a Treviso alla fine degli anni ’50 e molto richiesto dai divi di Hollywood.
– Il Fagiolo
Usato nel XVI secolo come strumento di bellezza, il fagiolo è da sempre paragonato, per le sue proprietà alla carne.
Nella Marca, la ricetta più apprezzata è la “Pasta e fasioi”.
– Il Radicchio variegato di Castelfranco