Le valli dell’Alto vicentino

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Itinerari

Le quattro valli a nord-ovest di Vicenza – val di Chiampo, d’Agno, Lèogra, d’Àstico – salgono velocemente fino a
vette montane, regalando scorci paesaggistici di straordinaria bellezza, ville (ancora ville), e “pezzi” unici di archeologia industriale; la zona, infatti, è
sede di un antico polo dell’industria tessile, che deve i suoi natali soprattutto a due famiglie, i Rossi di Schio e i Marzotto di Valdagno.

Nella [B]val d’Agno [/B]si incontra il centro di Montecchio Maggiore, che si gloria di aver dato origine alla famiglia dei Montecchi, di shakespeariana memoria. A riprova sono esibiti i cosiddetti castelli di Romeo e
Giulietta, in realtà una coppia di fortificazioni scaligere: il castello della Villa e il castello della Bella Guardia. Più interessante è villa Cordellina Lombardi (1735-60), costruita su progetto di Giorgio Massari e affrescata da Giambattista Tiepolo (1743). Poco distante, il centro di Trìssino, che prende nome dalla
famiglia a cui apparteneva il cardinale umanista che scoprì Andrea Palladio, è noto per la lavorazione dei metalli preziosi e per la villa Marzotto, immersa in uno splendido parco, che si compone di due nuclei: la villa
superiore (1718-22), progettata da Francesco Muttoni, e quella inferiore, restaurata come rovina romantica. Nel piccolo centro di Castelgomberto vale la pena visitare villa Da Schio già Piovene Da Porto (1666), nel cui
salone centrale sono custodite tre tele giovanili di Tiepolo. Il corso del torrente divide in due il maggior
centro della valle: Valdagno (m 230). Il nucleo antico dell’abitato, corrispondente all’insediamento medievale dei Trìssino, fronteggia la moderna Città sociale (1927-46)
voluta dai Marzotto, uno dei più alti esempi di nuova urbanizzazione del ’900 veneto; enorme lo storico lanificio Marzotto (1836). Risalendo la val d’Agno, dopo San Quirico si incontra la [B]Montagna Spaccata[/B], profonda fenditura nella roccia che dà vita a un orrido con cascata di circa 90 m, per poi giungere a Recoaro
Terme (m 450). Le proprietà terapeutiche delle sue acque furono alla base del successo ottocentesco del centro, legato alle vicende del neoclassico Casinò (1849) e soprattutto al complesso delle Fonti centrali, unificate in un parco termale nel 1873-76, a cui si aggiungono a poca distanza le Fonti staccate. Una seggiovia sale in un quarto d’ora a [B]Recoaro Mille[/B] (m 1007), pianoro nel cuore delle Piccole Dolomiti, attrezzato per le vacanze e gli sport invernali.

Lungo la [B]val Lèogra[/B] a Malo (m 116) l’ex filanda Maule-Massignan ricorda gli sviluppi dell’industria serica nel Vicentino tra XIX e XX secolo, mentre nella Cantina sociale è allestito un Museo della Civiltà rurale del
Vicentino. A Schio (m 200) nel 1817 la nascita dell’azienda di Francesco Rossi sancì la vocazione alla lana della cittadina, già polo tessile sotto Venezia; la cosiddetta Fabbrica alta (1862), eccezionale testimonianza di archeologia industriale, domina l’area degli ex
stabilimenti Rossi. Sulla via del Trentino la statale corre fino al passo di Pian delle Fugazze (m 1162). Da qui si può salire al massiccio del Pasubio, oggi importante meta di sport invernali e di escursioni estive, su cui
il sacello-ossario del Pasubio (m 1217) custodisce i resti di oltre 5000 soldati italiani e austriaci caduti nella prima guerra mondiale.

Thiene, capoluogo (m 147) della [B]val d’Àstico[/B], è centro di attività artigianali, manifatturiere e industriali. Centrale ed emblematica è villa Da Porto-Colleoni, ora Thiene, costruzione tardogotica completata entro il 1476 con portico di facciata a sesto acuto e scuderie settecentesche attribuite a Muttoni. Qui le
attività sportive, che hanno per scenario la fascia pedemontana, privilegiano le specialità del volo libero. Da Thiene merita una deviazione Lugo di Vicenza (m 203), dove si fronteggiano a brevissima distanza due ville.
Villa Godi Valmarana, ora Malinverni, una delle prime progettate da Palladio (1542), vanta affreschi cinquecenteschi di Gualtiero Padovano, Battista del Moro e Giambattista Zelotti e una collezione di dipinti dell’800
italiano; il giardino retrostante si distende verso valle, seguendo il disegno romantico di Antonio Caregaro Negrin (1852). Sul colle vicino è villa Piovene Porto Godi, di
impianto cinquecentesco; non concordemente attribuita a Palladio, ne riprende i modi soprattutto nel pronao preceduto da una scenografica scalinata inserita in un giardino a terrazze, disegnato da Muttoni (1740); il parco
romantico realizzato agli inizi del XIX secolo su progetto di Antonio Piovene è aperto al pubblico. Da Thiene, seguendo invece la statale che corre parallela all’Àstico, dopo Arsiero (m 356) si prosegue per il pianoro boscoso che prende nome da Tonezza del Cimone (m 991), oggi centro di escursioni e sport invernali. Dal piazzale degli Alpini si raggiunge la vetta del monte Cimone (m 1230), con un ossario innalzato a ricordo dei 1218 alpini qui scomparsi nel 1916.

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