Dall’alto di un colle l’imponente e fortificata Rocca vigila silenziosa sulla cittadina di Monselice. Piccolo gioiello medievale, nel suo castello pare si aggirino i fantasmi di Jacopino da Carrara e di Giudita, la sua amata compagna
Città murata di strategica importanza militare, Monselice si trova nel territorio sud occidentale della provincia di Padova. L’antica [B]Mons Silicis[/B] era nota ai tempi dei romani per le cave ricche di pietra di silice che veniva utilizzata per lastricare le vie consolari e persino la Basilica di San Marco.
Anche in questa cittadina passarono i Longobardi, i Franchi, si succedettero le signorie degli Estensi, degli Scaligeri e dei Carraresi. Finché nel 1405 entrò a far parte della [B]Repubblica Serenissima[/B] e le nobili famiglie veneziane cominciarono a costruire anche qui le loro eleganti dimore, arricchendo l’aspetto urbanistico di elementi rinascimentali.
Oggi, il cuore di Monselice è il piccolo borgo sul colle della [B]Rocca[/B], circondato dai resti delle mura fatte erigere dagli Estensi. Vi domina l’antico [B]castello carrarese[/B], detto anche Ca’ Marcello dal nome dei proprietari veneziani. A distanza di quasi otto secoli il suo fascino rimane inalterato. Adibito a museo, nei saloni sono custodite armi di ogni tipo.
Una visita a questo imponente edificio evoca l’affascinante [B]mondo medievale[/B], popolato di dame e cavalieri, dispute e battaglie, amori e tradimenti. Una leggenda vuole che nelle notti ventose vi aleggino gli spiriti di [B]Jacopino da Carrara[/B] e della sua amata compagna, Giudita.
A Monselice restano importanti testimonianze della raffinata architettura veneziana come la grandiosa [B]villa Duodo[/B] e la barocca [B]villa Nani-Mocenigo[/B] con la sua lunga scalinata a terrazze. Altrettanto pregevole è il [B]Duomo Vecchio[/B], il principale luogo di culto della città. Dedicato a Santa Giustina, nelle sue forme rivela il passaggio dallo stile romanico a quello gotico. (lq)