Il giovedì mattina è il giorno del [B]mercato settimanale[/B], uno dei più grandi del Veneto, e le occasioni di acquisto si moltiplicano con i banchetti che espongono merci di ogni tipo lungo il corso principale, un’esperienza gratificante fra tanti colori e migliaia di persone.
A luglio Chioggia rinnova l’appuntamento con l’imperdibile edizione della “[B]Sagra del pesce[/B]”.
Dieci giorni ricchi di appuntamenti, iniziative spettacolari e soprattutto buona cucina, uno degli eventi folcloristico-gastronomici più attesi del Veneto. Per animare la manifestazione gastronomica, i popolani nei costumi caratteristici, animano la piazza con rappresentazioni teatrali in dialetto.
Ogni anno, alla terza domenica di giugno si celebra il “[B]Palio de la Marciliana[/B]”, a ricordo delle gesta dei Chioggiotti durante la guerra di Chioggia del 1379.
Per due giorni la piazza si anima dei vari personaggi come se fossero ritornati in vita da un lontano passato. E’ giorno di fiera, la fiera del sale; i musici rallegrano i visitatori venuti da lontano per acquistare il sale, il popolo festeggia con balli e musiche per la nuova ricchezza che arriva in città.
Il “[B]Bragozzo[/B]” è la tradizionale e tipica barca di Chioggia caratterizzata dalla prua rotonda, la poppa tozza e il fondo piatto; lo scafo è decorato con immagini religiose così come le vele personalizzate per riconoscere ogni barca da lontano sopra l’albero maestro il “penelo”, antico segna vento in legno traforato.
Essi venivano costruiti negli “squeri” della città, piccoli cantieri navali gestiti da maestri d’ascia che tramandavano la tradizione di padre in figlio ed, una volta pronti, venivano varati con festa e benedizioni.
Una interessante forma di arte è rappresentata dalle “tolèle” o tavolette votive o ex-voto, conservate nelle chiese di S. Domenico, di S. Giacomo e nella Cattedrale.
Commissionate ad artigiani, si caratterizzano per la semplicità della rappresentazione, tutte raccontano i miracoli di cui la povera gente che le ha donate si sentiva beatificata e riportano scene di “grazie ricevute” o storie di fatiche , di lavoro, di rischi quotidiani.